lunedì 6 febbraio 2012

Un po' di brivido

 Venerdì notte - mentre i primi fiocconi di neve si posavano sulla strada e preludevano ad una imbiancata record - mi sono imbattuta per caso in "Psycho", remake del mitico film del 1960 di Alfred Hitchcock. Dapprima ero un po' scettica....erano le 23 passate, avrei voluto dormire - infatti ero già a letto - e poi non mi piacciono i rifacimenti di film come questo, che fu interpretato da Anthony Perkins magistralmente.....di solito i grandi film non devono essere rifatti nè copiati, poichè ne viene fuori sempre un pastrocchio spaventoso e il risultato è scadente, il confronto non regge, ecc. ecc.... invece poi la curiosità ha avuto il sopravvento, e mi sono lasciata prendere già dalla musica dei titoli di testa (bellissima e incalzante) e dalla curiosità di vedere come il regista aveva "remixato" gli ingredienti sapientemente miscelati a suo tempo da Hitchcock....beh.....devo dire che non sono rimasta affatto delusa. Intendiamoci bene: il film originale resta indiscutibilmente il migliore, ed è irripetibile l'atmosfera e il pathos che crea. Pero' questa versione, dichiaratamente copiata dal regista GUS VAN SANT - che ha voluto omaggiare il mago del brivido - è ben architettata, ben sceneggiata e sicuramente dignitosa...diversamente da altri tentativi, fatti con tanti altri film, da molti registi. Probabilmente gli interpreti non sono all'altezza dei precedenti, in particolare il ruolo di Norman Bates, affidato al volenteroso Vince Vaughn, era molto piu' inquietante così come interpretato da Anthony Perkins, ma bisogna dire che il povero Vaughn aveva un impegno tutt'altro che facile - confrontarsi con i mostri sacri del cinema mondiale è già di per sè qualcosa che mette a rischio la carriera di qualsiasi attore - dunque bisogna apprezzarne il coraggio e la bravura. Mi è piaciuta molto Anne Heche, nel ruolo della fuggitiva Marion Crain, che muore accoltellata nella celeberrima scena della doccia (riprodotta fedelmente come nell'originale), mentre ho trovato sotto tono sia Julianne Moore (nei panni della sorella di Marion) sia Viggo Mortensen (fidanzato della vittima), che a quanto pare è abituato ai remake hitchcockiani, vista la sua migliore performance in "Delitto perfetto" di Andrew Davis, che qui invece appare spaesato e poco credibile nella parte affidatagli. Pero' il film, malgrado queste dovute precisazioni, funziona benissimo, forse perchè il regista si è attenuto (e lo ha ammesso) al copione originale, salvi ovviamente gli adattamenti dovuti al cambio di momento storico in cui accadono i fatti.

Janet Leigh nel 1960 e Anne Heche nel 1998 in Psycho
Malgrado i gialli vadano visti una volta sola, il film è andato via velocemente, nel silenzio della notte, mentre mio marito dormiva forzatamente (lui ha paura dei thriller) e mi ha lasciato davvero piacevolmente colpita. In fondo neanche fare una copia così ben fatta è cosa semplice.

E voi...quale Norman Bates preferite?
Vince Vaughn - 1998

Anthony Perkins - 1960