I remember I listened ”Through the barricades” every night, after dinner, before going to sleep.
I was 16, with my head full of beautiful dream....
I closed myself in my room, on the bed in the dark, with my white and old walkman with big orange headphones.
The tape was spoiled, because too many times I did “rewind and play”.
I still shudder, when I think back to the intro: the sound of the rain and of the thunders, those steps that, I don’t know why but I was sure he was Tony Hadley walking in the rain, stopped… and then that amazing music started.
Closed eyes, the music pulled me under that rain, with the guys.
I was only 16, and those nights for me were essential.
That intro, followed by the energy of “Cross the line”, was my lifeblood. And then, each following song.
I knew every note, every nuance, every moment of the succession of that songs. I tried to not miss any instrument’s “word” – for me Spandau’s instruments speak - any touch in Tony’s voice. Gary's guitar was a caress for my restless soul of sixteen. I tried to single out Martin’s bass and John’s drums, pure energy, while Steve’s sax took me away from that little room, and carry me so far away… I remember how much “How many lies” made me cry every time. “Through the barricades”, in each listen, was more exciting, in each listen I discovered something more….while “Fight for ourselves” and “Virgin” made me feel loads, explosive, regenerated…… I felt almost the world in my hand, when I listened those songs. My school diary was full of their songs lyrics, pics, dedications and thoughts….Spandau vs Duran, but we were only teenagers, and every reason was a good reason to be part of a group, to identify ourselves in someone or something.
Even today, this album remains in the middle of my life.
Every time I listen to it, for 30 years, I can see the giant posters of Spandau Ballet I had in my room, in front of my bed, the last think I saw before sleep and the first when the clock rang and I got up to go to school.
Even today, when I listen it, I can see that young girl with orange and old headphones in the dark of her room, with her ingenuous dream to marry Martin Kemp and to say to all Spandau boys how much they were important for her.
I was 16, with my head full of beautiful dream....
Spandau Ballet in 80s |
I closed myself in my room, on the bed in the dark, with my white and old walkman with big orange headphones.
The tape was spoiled, because too many times I did “rewind and play”.
I still shudder, when I think back to the intro: the sound of the rain and of the thunders, those steps that, I don’t know why but I was sure he was Tony Hadley walking in the rain, stopped… and then that amazing music started.
Closed eyes, the music pulled me under that rain, with the guys.
I was only 16, and those nights for me were essential.
That intro, followed by the energy of “Cross the line”, was my lifeblood. And then, each following song.
I knew every note, every nuance, every moment of the succession of that songs. I tried to not miss any instrument’s “word” – for me Spandau’s instruments speak - any touch in Tony’s voice. Gary's guitar was a caress for my restless soul of sixteen. I tried to single out Martin’s bass and John’s drums, pure energy, while Steve’s sax took me away from that little room, and carry me so far away… I remember how much “How many lies” made me cry every time. “Through the barricades”, in each listen, was more exciting, in each listen I discovered something more….while “Fight for ourselves” and “Virgin” made me feel loads, explosive, regenerated…… I felt almost the world in my hand, when I listened those songs. My school diary was full of their songs lyrics, pics, dedications and thoughts….Spandau vs Duran, but we were only teenagers, and every reason was a good reason to be part of a group, to identify ourselves in someone or something.
Even today, this album remains in the middle of my life.
There is always one escape.... |
Even today, when I listen it, I can see that young girl with orange and old headphones in the dark of her room, with her ingenuous dream to marry Martin Kemp and to say to all Spandau boys how much they were important for her.
Soul Boys of the Western World Tour 2015 |
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Ricordo che ascoltavo "Through the barricades” ogni sera, dopo cena, prima di andare a dormire.
Avevo 16 anni, e la testa piena di sogni...
Mi chiudevo nella mia stanza, sul letto, al buio, con il mio vecchio walkman bianco con le grandi cuffie arancioni.
Il nastro si consumo’, per quante volte ho mandato la cassetta avanti e indietro.
Ho ancora i brividi, quando ripenso alla intro: il rumore della pioggia e dei tuoni, i passi che - non so perché, ma io ero certa che fosse Tony Hadley a camminare sotto la pioggia - poi si fermavano... e cominciava quella musica straordinaria.
Gli occhi chiusi, le note mi trasportavano sotto la pioggia, con i ragazzi.
Ho ancora i brividi, quando ripenso alla intro: il rumore della pioggia e dei tuoni, i passi che - non so perché, ma io ero certa che fosse Tony Hadley a camminare sotto la pioggia - poi si fermavano... e cominciava quella musica straordinaria.
Gli occhi chiusi, le note mi trasportavano sotto la pioggia, con i ragazzi.
Avevo 16 anni, e quelle serate per me erano fondamentali.
Quella intro, seguita dall'energia di "Cross the line", è stata la mia linfa vitale. E poi, ogni brano successivo.
Conoscevo ogni nota, ogni sfumatura, ogni momento della successione di quei brani. Cercavo di non perdere nessuna "parola" di ogni strumento - per me strumenti degli Spandau parlano - qualsiasi sfumatura nella voce di Tony.
La chitarra di Gary era una carezza per la mia anima inquieta di sedicenne. Cercavo di distinguere il basso di Martin e la batteria di John, pura energia, mentre il sax di Steve mi portava lontano da quella piccola stanza, e mi portava tanto lontano... mi ricordo che "How many lies" mi faceva piangere ogni volta.
Quella intro, seguita dall'energia di "Cross the line", è stata la mia linfa vitale. E poi, ogni brano successivo.
Conoscevo ogni nota, ogni sfumatura, ogni momento della successione di quei brani. Cercavo di non perdere nessuna "parola" di ogni strumento - per me strumenti degli Spandau parlano - qualsiasi sfumatura nella voce di Tony.
La chitarra di Gary era una carezza per la mia anima inquieta di sedicenne. Cercavo di distinguere il basso di Martin e la batteria di John, pura energia, mentre il sax di Steve mi portava lontano da quella piccola stanza, e mi portava tanto lontano... mi ricordo che "How many lies" mi faceva piangere ogni volta.
"Through the barricades", ad ogni ascolto, era più eccitante, ad ogni ascolto ho scoperto qualcosa di più... mentre "Fight for ourselves" e "Virgin" mi facevano sentire carica, esplosiva, rigenerata ...... quando ascoltavo quelle canzoni, mi sentivo il mondo tra le mani.
Il mio diario scolastico traboccava dei testi delle loro canzoni, di foto, di dediche e pensieri... .Spandau vs Duran, ma eravamo adolescenti, ed ogni ragione era buona per essere parte di un gruppo, per identificarci in qualcuno o qualcosa.
Il mio diario scolastico traboccava dei testi delle loro canzoni, di foto, di dediche e pensieri... .Spandau vs Duran, ma eravamo adolescenti, ed ogni ragione era buona per essere parte di un gruppo, per identificarci in qualcuno o qualcosa.
Ancora oggi questo album resta al centro della mia vita.
Ogni volta che lo ascolto, da 30 anni, rivedo il poster gigante degli Spandau Ballet che avevo nella mia stanza, davanti al mio letto, l'ultima cosa che guardavo prima di dormire e la prima che vedevo quando la sveglia suonava e mi alzavo per andare a scuola.
Ancora oggi, quando lo ascolto, rivedo quella ragazza con le vecchie cuffie arancio, nel buio della sua stanza, con il suo sogno innocente di sposare Martin Kemp e di dire ai ragazzi quanto fossero importanti per lei.
Ogni volta che lo ascolto, da 30 anni, rivedo il poster gigante degli Spandau Ballet che avevo nella mia stanza, davanti al mio letto, l'ultima cosa che guardavo prima di dormire e la prima che vedevo quando la sveglia suonava e mi alzavo per andare a scuola.
Ancora oggi, quando lo ascolto, rivedo quella ragazza con le vecchie cuffie arancio, nel buio della sua stanza, con il suo sogno innocente di sposare Martin Kemp e di dire ai ragazzi quanto fossero importanti per lei.
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